Passito di Pantelleria
Le fasi della produzione
La produzione del Passito di Pantelleria, uno degli elementi che caratterizzano la Perla Nera del Mediterraneo, è una pratica che richiede una procedura particolare, affinché il risultato ultimo possa trovarsi in possesso di quelle speciali caratteristiche che lo rendono unico al mondo.
I passaggi da seguire sono principalmente cinque: raccolta, appassimento, torchiatura, fermentazione, affinamento.
Iniziando a parlare della raccolta, questa va effettuata manualmente a partire da metà agosto. Essendoci ancora un clima molto caldo, i grappoli precoci sono da ritenersi i migliori per l’appassimento. Dopo averli posti all’interno di apposite cassette, vengono portati ad essiccare in luoghi soleggiati e areati, dove vengono più volte girati affinché si possa ottenere un appassimento omogeneo.
Dopo circa due mesi si giunge alla fase della torchiatura. Successivamente l’uva viene immersa nel mosto in fermentazione di un’altra vendemmia e, ormai secca, si reidrata naturalmente. A questo punto l’uva cede gli zuccheri e, dopo circa un mese, la fermentazione è completata.
È un procedimento lungo e complesso, difatti l’affinamento necessita di circa un anno e mezzo, a cui bisogna aggiungere altri 6 mesi, tempo di cui la bottiglia ha bisogno prima di essere venduta al consumatore.
Caratteristiche organolettiche
colore: ambrato;
profumo: fragrante;
sapore: dolce, aromatico, caldo.
Si consiglia un abbinamento con pietanze dolci. Si sposa bene con il dolce tipico di Pantelleria, ovvero il bacio pantesco, ma ancora meglio con biscotti secchi alla mandorla.